Maria Grazia Morganti.
Appartato, in apparenza estraneo ai dibattiti pre e post-informali del secondo dopoguerra, Sante Ghinassi ha elaborato negli anni una personalissima via alla figurazione, sviluppando una visione poetica del tutto particolare che combina un rispetto quasi maniacale per il vero - Ghinassi dipinge sempre in presenza del soggetto - con una dimensione visionaria del reale, nella quale spesso si mescolano con assoluta naturalezza i simboli e gli oggetti, i vivi e i morti, il metafisico e l’ovvio, senza particolari preoccupazione d’ordine temporale o logico.
Stupisce in lui non tanto il saper passare con disinvoltura dalla natura morta - indimenticabili certi sontuosi trionfi vegetali, in bilico fra Caravaggio, barocco e De Chirico “tardo” - al paesaggio, al ritratto, al soggetto religioso, quanto la capacità di conservare sempre una propria inalterata cifra stilistica, fatta di ponderatio e di limpida percezione del mondo delle cose.
E’ la tecnica, invece, a variare a seconda delle situazioni e Ghinassi alterna con assoluta maestria la pittura ad impasto su maiolica (vanto dell’800 faentino, con Achille Farina in testa), a quella a piccoli tocchi, ad una sorta di pazientissimo enflochetage, il minuto incrocio di pennellate cui ricorre nelle opere di grandi dimensioni come il gigantesco pannello della Redenzione di Riolo.
Nella sterminata galleria di ritratti ed autoritratti che popolano i 50 anni ed oltre della sua attività colpisce la persistenza dolcemente ossessiva di alcuni modelli prediletti che ritroviamo più e più volte nelle sue opere, talora trasfigurati in apostoli, evangelisti, pie donne o elementi di un’allegoria. Ma forse è proprio in questo bisogno di ritornare sui volti più cari che sta la chiave, anche esistenziale, della sua poetica.
E se, come pare, è il sentimento a guidare l’occhio e la mano, allora non deve stupire come Ghinassi rimanga sempre lontanissimo da ogni freddezza fotografica, pur nell’accuratezza un po’ surreale di questi volti, che fa di lui una sorta di Sciltian dalla tavolozza più festosamente mediterranea.
Maria Grazia Morganti
Per ulteriori approfondimenti su Sante Ghinassi è possibile visitare il sito: www.santeghinassi.it